Incontro Gruppo Energia ALDAI su EurInga |
L'ALDAI - Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali - ha programmato una riunione del Gruppo di Lavoro Energia ed Ecologia per il 22 aprile 2010 per discutere di Euringa. Questo tema sarà trattato anche in un apposito convegno organizzato dalla nostra Fondazione. APPUNTI DI FRANCESCO CORBELLI IN PREPARAZIONE DELLA RIUNIONE ALDAI - GRUPPO DI LAVORO ENERGIA ED ECOLOGIA Riflettiamo sugli argomenti esposti nella resoconto della riunione del gruppo di lavoro energia ed ecologia apparso nel numero di marzo di Dirigenti industria. I provvedimenti che saranno decisi nelle prossime riunioni internazionali non potranno quindi che essere presi sulla base del principio di precauzione che come tutti sappiamo è uno dei più difficili da applicare con equilibrio e buon senso. Il pericolo è che i provvedimenti presi per precauzione verso un danno che si vuole evitare (in questo caso il riscaldamento globale) provochino danni rilevanti e certi in altri campi Nel nostro caso se l’energia pulita senza emissioni di CO2 è troppo costosa questo si traduce in un minore sviluppo del sistema economico mondiale con possibili conseguenze dannose sulla povertà paragonabili o maggiori di quelle derivanti dal possibile riscaldamento globale. Come si pone, da questo punto di vista la elettricità prodotta da Inga? All’uscita della centrale il costo è di circa 10 E/MWh che cresce man mano che l’energia viene portata più lontano. Il costo del trasporto cresce fino ad un massimo di circa 30 al delta del Nilo o in Europa. Il totale dunque del costo dell’energia portata in Europa è di 40 E/MWh. Ma per quanto i 44000 MW di Inga siano una quantità enorme di potenza sono pur sempre una quantità limitata. Occorre trovare altre fonti senza emissione di CO2 e competitive. Una forma di energia senza produzione di CO2 e producibile a costi competitivi è ovviamente quella nucleare, e usando questa energia il principio di precauzione potrebbe essere applicato senza problemi. I tedeschi di Desertec prevedono di arrivare ad un costo di 50 E/MWh per la produzione a cui vanno aggiunti 14 E/MWh per il trasporto in Europa. Il piano tedesco prevede anche l’impiego di centrali eoliche, anch’esse messe nelle condizioni locali migliori per giungere a costi competitivi. Le perplessità nascono del fatto che oggi, per esempio, la produzione delle centrali solari a concentrazione nella Spagna meridionale sono retribuite sulla base di 260 E/MWh .Anche tenendo conto del pratico raddoppio dell’insolazione per le centrali nel deserto la differenza da recuperare sembra enorme. Il fatto che induce ad essere ottimisti è che dietro Desertec ed i suoi programmi vi è tutta la capacità scientifica , tecnica ed industriale tedesca e dunque si fa fatica a dubitare della sostanziale correttezza delle tesi esposte. Contemporaneamente sotto la spinta della svolta verde, ad esempio di quella dell’America di Obama, si stanno moltiplicando gli sforzi per giungere alla competitività di altre forme di energia solare,in particolare fotovoltaica. Vi è un fervore di iniziative ed uno sforzo scientifico ed industriale che mai si era manifestato in forma tanto accentuata. Probabilmente al di là del fallimento formale è questa concentrazione di iniziative il vero risultato positivo della campagna contro il riscaldamento globale. Se entro un tempo ragionevole il mondo potrà disporre di energia pulita a costi di 40-60 E/MWh che abbiamo indicato come sostenibili nel lungo periodo i problemi energetici del nostro mondo saranno in via di soluzione. Non ci vorranno molti anni per verificare se si tratta di una possibile realtà futura o invece di un cinico sfruttamento di una speranza per vendere impianti che seguitino ad essere non competitivi e utili sopratutto all’aumento dell’export tedesco. Quello che è certo al di fuori di ogni possibile dubbio è che l’energia di Inga sia utilizzata in Africa che portata in Europa è una fonte di energia pulita e conveniente che sarebbe un delitto non sfruttare. Se lo scenario è questo, dovrebbero nel corso dei prossimi anni diminuire rapidamente fino ad estinguersi, gli incentivi che i vari Governi riservano alle energie pulite. Una attenzione particolare dovrebbe infine essere riservata ai problemi di regolazione della rete, regolazione resa sempre più complessa dal coesistere di produzioni di base (nucleare e idroelettrico fluente con produzioni solari ed eoliche discontinue il tutto complicato da complessi accordi di scambi di energia tra rete ed utenze. Francesco Corbellini |